I GHIACCIAI E GLI JOLAPI
Da Castelluccio si percorre il sentiero in direzione nord-est; a quota 1450, oltrepassata la S.S. 509 per Pescasseroli, il sentiero prosegue, fra le rupi assolate, le graminacee e i variopinti fiori fino a raggiungere la faggeta a quota 1550 circa. Il sentiero, a volte quasi pianeggiante e più spesso ripido, al di sopra dei 1700 m, é completamente assolato. Si attraversa quindi il pozzo della Valle lnguagnera, utilizzato dai pastori per abbeverare nel periodo estivo il bestiame al pascolo in alta quota. Lungo il vallone, nelle rupi. si possono notare codirossi spazzacamino, codirossoni, corvi imperiali, rondini rupestri e soprattutto il gufo reale.
Si raggiunge il valico della Valle e nella punta più alta è possibile ammirare la VaI di Fondillo e restare completamente sorpresi dalla folta vegetazione e dai faggi secolari presenti nel versante abruzzese in contrasto con l’arido paesaggio del versante laziale.
Si può ammirare Monte Amaro e. utilizzando il binocolo, con una buona dose di fortuna, è possibile sorprendere i camosci al pascolo: gli occhi corrono verso i monti e le vette meravigliose della Camosciara riserva integrale del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Sulla cresta della Valle lnguagnera sì ruota verso destra, per raggiungere Colle Nero 1991 m. Tra doline tappezzate, vistosi inghiottitoi e piccole grotte, la vista sulla Val di Comino a sud è certamente suggestiva. In questa zona vivono anche martore, donnole, gatti selvatici, l’orso marsicano e l’aquila reale. Il sentiero prosegue poi nella conca carsica di Fondillo di San Donato, aggira prima Monte San Marcello e poi Costa Matarazzo e raggiunge Valle Lattara, dove in maggio, negli antichi stazzi cresce il Buon Enrico, gli Jolapi, spinaci selvatici con i quali in paese si preparano ottime paste o frittate.
Infine si scende per il sentiero, si rientra nel bosco di faggi fino a tornare a Castelluccio.