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“Spuort” della peste

Peste
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Avventurandoci per il Centro Storico come possiamo non notare sulle facciate di molti palazzi le edicole sacre contenenti l’immagine della Madonna di Loreto o del Carmine?

Alcune di queste edicole sono la viva testimonianza del solenne voto fatto dalla gente di San Donato nel 1761 per far cessare la terribile epidemia di peste verminosa. Dopo il solenne voto del morbo non rimase traccia e da allora i Sandonatesi restarono legati alla Madonna affrontando anche pellegrinaggi a piedi sino al Santuario di Loreto. Un decennio più tardi Papa Clemente XIV riconobbe la ricorrenza e concesso loro l’indulgenza plenaria e perpetua.

L’abate Nicola Salvucci, allora testimone dei fatti, scrisse: “Dal 1o di aprile del 1761 principiò una forte epidemia con febbre putrida e verminosa con violenza tale che gli malati non vivevano se non sei giorni. Verso l’ultimo di detto mese fu fatto un voto da tutto il Popolo col consenso anche di monsignor III.mo D. Antonio Correale Ves. di Sora, alla Beatissima Vergine di Loreto che se ci liberava da tal castigo, si obbligava a solennizzare e riguardare la sua festa che cade al dieci di dicembre con digiunare anche la vigilia, questo voto fu fatto in chiesa da un numeroso popolo dimaniera che era piena la chiesa ivi concorsa. Per questo io sottoscritto Abbate due feste prima nella solennità della messa ho esortato e pubblicato. Fatto tal voto immediatamente cessò tal violenta malattia, e benchè uscissero altri malati, non morivano così presto né con tanta frequenza. Osservato tal miracolo e particolarmente quello d’aver comunicato un lume ad alcuni che stavano bene, di pigliare controverme, e particolarmente la corallina, appena pigliata da chi che sia, cominciorno a far vermi in gran quantità, che il male cessò molto. Veduto dico tal miracolo lo proposi al popolo nella solennità della messa e di nuovo si obbligò al predetto voto. Questo male, quantuque andasse sempre diminuendosi ha durato un anno e un mese. Dal 1odi questo corrente maggio non si è più veduto detto male. Essendosi ricevuta dalla Beatissima Vergine tal grazia, deve questo Popolo adempire al voto. L’anno passato al 10 dicembre fu solennizzata detta festa nèvi fu persona che fatigasse e che non digiunasse, cosi in appresso deve seguitare.

Oggi 24 maggio 1762, in Sandonato io Abbate Nicola Salvucci rivelò come sopra”.

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