IL GHIACCIO DEL RE
Dalla località denominata Castelluccio il sentiero, agevole e con debole pendenza, si dirige verso nord, fino al pianoro di Macchia Prima intorno al quale si apre nella faggeta con splendidi esemplari secolari. Il sentiero ruota poi verso occidente, lungo un impluvio, fino a raggiungere il confine con il comune di Pescasseroli, confine regionale Lazio – Abruzzo. Elemento caratteristico di questo tratto è la callarella o Chiatra (inghiottitoio carsico), con profondità di circa 15 metri e larghezza 5. Nel fondo dell’inghiottitoio le nevi dell’inverno si conservano anche in pieno agosto, per questo motivo fino agli anni ’50 era in uso prelevare il ghiaccio per farne granite nel bar del paese. Il percorso prosegue per Campo Lungo dove sia hanno numerose doline e specie botaniche. Nel passato era diffusa la raccolta della legna per produrre carbone. I carbonai costruivano pire che venivano lasciate bruciare per alcuni giorni, ricoperte di erba e terriccio. Dopo il raffreddamento il carbone, separato dalla terra, veniva caricato in sacchi di juta e venduto. Il sentiero sale in direzione delle vette di Serra Traversa (1865 m.). Al confine con il PNA si trova un altro inghiottitoio di grandi dimensioni, la Chiatra del Re. Il toponimo indica un pozzo carsico nel quale si conservavano neve e ghiacci prelevati, secondo la tradizione, per la corte dei Borboni. Il Sentiero ridiscende verso Costa Rosole fino a richiudersi ad anello a Castelluccio.